• Dom. Nov 3rd, 2024

TEANDRICO

Nel mondo ma non del mondo

ἅγιος Ἐπιφάνιος

Il Santo Epifanio nacque dopo il 310 d.C. a Eleuteropoli in Palestina e probabilmente ƒu discepolo del grande Ilarione, padre dei monaci di Terra Santa. Fu monaco in Egitto, e poi fondò un monastero in Palestina, vicino alla sua città natale, tra Gaza e Gerusalemme. Nel 367 fu ordinato vescovo di Costanza (Salamina) in Cipro. Scrisse attorno al 374 un primo compendio contro le eresie, intitolato “l’Ancora della Fede”, e subito dopo il poderoso “Panarion” in tre libri, nei quali sono descritte 80 eresie. Si addormentò nel Signore nel 403.

1. Il santo vescovo Epifanio racconta che alcuni corvi, volando intorno al tempio di Serapide, alla presenza del beato Atanasio il Grande, gridavano senza interruzione: “Cra, Cra”. Allora alcuni pagani, in piedi davanti al beato Atanasio, gridarono: “Vecchio malvagio, dicci cosa gridano questi corvi”. Egli rispose: “Questi corvi stanno dicendo: “Cra, cra”, e nella lingua ausonica (italica) questa parola significa “domani”. E aggiunse: “Domani vedrete la gloria di Dio”. Subito dopo fu annunciata la morte dell’Imperatore Giuliano. A questa notizia corsero tutti al tempio di Serapide gridando contro di lui e dicendo: “Se non lo volevate, perché avete accettato i suoi doni?”.

2. Gli stessi raccontano che ad Alessandria c’era un auriga, la cui madre si chiamava Maria. Durante un combattimento equestre ebbe una caduta. Poi, rialzandosi, superò gli uomini che lo avevano abbattuto e riportò la vittoria. La folla gridava: “Il figlio di Maria è caduto; è risorto ed è il vincitore”. Mentre si sentivano ancora queste grida, una notizia attraversò la folla in relazione al tempio di Serapide: il grande Teofilo era andato a rovesciare la statua di Serapide e si era fatto padrone del tempio.

3. Il beato Epifanio, vescovo di Cipro, si sentì dire questo dall’abate di un monastero che aveva in Palestina: “Per le vostre preghiere non trascuriamo il nostro turno di salmodia stabilito, ma siamo molto attenti a recitare Terza, Sesta e Nona”. Allora Epifanio li correggeva con il seguente commento: “È chiaro che non vi preoccupate delle altre ore del giorno, se smettete di pregare. Il vero monaco deve avere continuamente nel cuore la preghiera e la salmodia”.

4. Un giorno sant’Epifanio mandò qualcuno da Abba Ilarione con questa richiesta: “Vieni e vediamoci prima di lasciare il corpo”. Quando arrivò, si rallegrarono della reciproca compagnia. Durante il pasto fu portato loro un pollo; Epifanio lo prese e lo diede a Ilarione. Allora il vecchio gli disse: “Perdonami, ma da quando ho ricevuto l’abito non ho più mangiato carne uccisa”. Il vescovo rispose: “Da quando ho preso l’abito, non ho permesso a nessuno di andare a dormire lamentandosi di me e non sono andato a riposare lamentandomi di qualcuno”. Il vecchio rispose: “Perdonami, il tuo modo di vivere è migliore del mio”.

5. Lo stesso anziano disse: “Melchisedec, immagine di Cristo, benedisse Abramo, padre degli Ebrei; quanto più la verità stessa, che è il Cristo, benedice e santifica tutti coloro che credono in essa”.

6. Lo stesso anziano disse: “La cananea grida e viene ascoltata; (Mt 15) la donna con l’emissione di sangue tace e viene chiamata beata; (Lc 8) il fariseo parla e viene condannato; (Mt 9) il pubblicano non apre la bocca e viene ascoltato”. (Luca 18)

7. Lo stesso anziano disse: “Davide, il profeta, pregava a notte fonda; svegliandosi nel cuore della notte, pregava prima del giorno; all’alba del giorno stava davanti al Signore; nelle ore piccole pregava, la sera e a metà giornata pregava di nuovo, e per questo diceva: “Sette volte al giorno ti ho lodato””. (Sal 118,164)

8. Ha anche detto: “L’acquisizione di libri cristiani è necessario per coloro che possono usarli. Infatti, la sola vista di questi libri ci rende meno inclini al peccato e ci incita a credere più fermamente nella giustizia”.

9. Ha anche detto: “La lettura delle Scritture è una grande salvaguardia contro il peccato”.

10. Disse anche: “È un grande tradimento della salvezza non conoscere nulla della legge divina”.

11. Ha anche detto: “L’ignoranza delle Scritture è un precipizio e un abisso profondo”.

12. Lo stesso Abba disse: “I giusti peccano con la bocca, ma gli empi peccano con tutto il corpo”. Ecco perché Davide canta: “Poni, Signore, una guardia davanti alla mia bocca e custodisci la porta delle mie labbra”. (Sal 140,3) E ancora: “Farò attenzione alle mie vie per non peccare con la mia lingua”. (Sal 38,1)

13. Qualcuno gli chiese: “Perché nella Legge ci sono dieci comandamenti e nove beatitudini?”. Rispose: “Il Decalogo corrisponde al numero delle piaghe d’Egitto, mentre la figura delle Beatitudini è tre volte l’immagine della Trinità”.

14. Qualcun altro gli domandò: “Basta un uomo giusto per placare Dio?” Egli rispose: “Sì, perché egli stesso ha scritto: “Trovate un uomo che viva secondo giustizia e io perdonerò tutto il popolo””. (Ger 5,1)

15. Lo stesso Abba disse: “Dio rimette i debiti dei peccatori che sono penitenti, per esempio la donna peccatrice e il pubblicano, ma all’uomo giusto chiede addirittura gli interessi. Così dice ai suoi apostoli: “Se la vostra giustizia non supera quella degli scribi e dei farisei, non entrerete mai nel regno dei cieli”. (Mt 5,20)

16. Disse anche: “Dio vende la giustizia a un prezzo molto basso a coloro che vogliono comprarla: un piccolo pezzo di pane, un mantello di nessun valore, una tazza di acqua fredda, un’elemosina”.

17. E aggiunge: “L’uomo che riceve qualcosa da un altro a causa della sua povertà o dei suoi bisogni ha lì la sua ricompensa e, poiché si vergogna, quando la restituisce lo fa in segreto. Ma per il Signore Dio è il contrario: riceve in segreto, ma ripaga alla presenza degli angeli, degli arcangeli e dei giusti”.

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